Jova Beach Party, problemi per la tappa di Fermo: sospese quattro ditte per aver pagato dei lavoratori in nero.
La tappa di Fermo del Jova Beach Party si sta rivelando la più ostica in assoluto per Jovanotti e gli organizzatori dell’evento. Dopo la polemica, molto rumorosa, di stampo ambientalista, è arrivata infatti una notizia che mette in imbarazzo gli organizzatori, anche se non direttamente coinvolte con l’accaduto. Come riportato da Il Messaggero, sono state scoperte in seguito a un’ispezione delle irregolarità relative alle ditte che stanno lavorando all’evento, e quattro di queste sono state sospese.
Jova Beach Party: lavoratori in nero a Fermo
Stando a quanto riportato sul quotidiano, il controllo è stato effettuato dall’ispettorato territoriale di Ascoli Piceno. In una nota, le forze dell’ordine hanno dichiarato di aver controllato diciannove aziende, nessuna delle quali con sede legale nella provincia. Su cinquantacinque lavoratori controllati, diciassette, sia italiani che stranieri, erano in nero.
Durante l’ispezione sono elementi inoltre altri elementi relativi a somministrazione illecita di manodopera, contestabili in particolare a tre ditte. Sono state inoltre rilevate diverse criticità in materia di sicurezza.
La polemica ambientalista per il fratino
Questi problemi, riguardanti comunque non direttamente gli organizzatori, secondo quanto emerge, vanno ad aggiungersi alle polemiche molto accese che si sono avute negli scorsi giorni da parte degli ambientalisti. L’area in cui si terrà il Jova Beach Party a Fermo è stata infatti deturpata, con conseguenze gravi dal punto di vista dell’ecosistema e della sopravvivenza del fratino, piccolo uccello in via di estinzione che vive in queste zone. La denuncia era arrivata, con forza, da Luigi Silenzi, Comitato Tag Costa Mare: “Le ruspe sono di nuovo entrate sulla spiaggia di Casabianca, distruggendo tutto il lavoro di restauro ambientale avviato, confermando che il Jova Beach è più importante della tutela e valorizzazione naturalistica“.